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- “Se sono un uomo felice è perché ho dato tutto per la Juventus”. (Giampiero Boniperti)
- “La vostra tenacia e la nostra fedeltà sono 109 anni di storia che mai nessuno retrocederà”.
(Messaggio della Curva Scirea)
- “La vera gara tra noi e le milanesi sarà tra chi arriverà prima: noi a mettere la terza stella,
loro la seconda”. (Gianni Agnelli)
- (Su John Charles) “Saltava tenendo le braccia lungo i fianchi per non colpire gli avversari. Un
signore nell’animo”. (Giampiero Boniperti)
- “Giocare nella Juventus significa non accontentarsi mai. Vinto lo scudetto? Bene, c’è la
Champions. Vinta la Champions? Bene, c’è l’Intercontinentale. Vinta l’Intercontinentale?
Bene, c’è da rivincere lo scudetto. C’è sempre poco tempo per festeggiare”.
(Marcello Lippi)
- “La Juventus è universale, il Torino è un dialetto. La Madama è un ‘esperanto’ anche
calcistico, il Toro è gergo”. (Giovanni Arpino)
- “La Juve è sempre la Juve, ci sono squadre che hanno la vittoria nel DNA e la Juventus è tra
queste”. (Emilio Butragueňo)
- “La Juve è storia, tradizione, è un pezzo del paese, è un’immagine dell’Italia nel mondo. Ciò comporta una grande responsabilità, perché ogni giorno devi rispettare il nome che porti. Ma la Juve è di più: è un valore ideale e morale, è quello stile che deve tantissimo alla classe degli Agnelli.
Molto del consenso intorno a noi è il risultato dei successi nazionali e mondiali, nei quali inserisco anche i giocatori dati alla nazionale. Dalla nascita sulla panchina di Corso Re Umberto, la Juve è stata al centro della vita sociale, civile e culturale del Novecento. È interclassista: aristocrazia sabauda e immigrati che negli anni ’60 arrivavano a Torino. È bipartisan: i comunisti e i monarchici”. (Vittorio Caissotti di Chiusano)
- (Su Alessandro Del Piero) “Era un bambino, lo seguivamo da tempo e lo voleva anche il Milan: in 24 ore conclusi l’acquisto col Padova. Quando lo incontrai, non lo feci neanche parlare: guardò i trofei e firmò il contratto”. (Giampiero Boniperti)
- (Su Zinedine Zidane) “In fondo è stato più divertente che utile”. (Gianni Agnelli)
- “La Juventus non è soltanto una squadra di calcio, ma un modo di intendere la vita”. (Italo Pietra)
- “Possono cambiare gli uomini, possono cambiare i dirigenti, però quello che ha di forte questa società sono i giocatori cui è stata tramandata una voglia di vincere, di primeggiare, che non è pari in nessuna altra squadra”. (Gianluigi Buffon)
- (Su Gianni Agnelli) “L’uomo più intelligente che abbia mai conosciuto. Non si arrabbiava mai, e non si esprimeva in maniera diretta. Diceva ‘certo, quello è un bel giocatore’ e allora io dovevo prenderlo, o provarci. Mi diceva: Giampiero, usa i miei soldi come se fossero tuoi”. (Giampiero Boniperti)
- (Rivolto a Pietro Secchia) “Cos’ha fatto ieri la Juve? E tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve?”. (Palmiro Togliatti)
- “Fosse per me, avrei tenuto ancora Combi”. (Gianni Agnelli)
- “Ognuno deve sentirsela di giocare per la Juve, perchè è una gran cosa, è stato sempre il massimo e lo sarà per sempre”. (Pavel Nedved)
- (Su Michel Platini) “Nella Juve nessuno è mai stato al suo livello e se in futuro ci sarà qualcuno che lo supererà lo ammetteremo a malincuore”. (Gianni Agnelli)
- “È adorata dai tifosi che ne sono gelosi, la sorvegliano passo a passo, ne conoscono tutti i pregi ma sono pronti a rimproverarle impietosamente i minimi difetti, la obbligano ad essere bella e sempre giovane malgrado gli ottant’anni e più, criticano appena delude ma cadono in ginocchio appena, dopo l’adulterio della sconfitta, ritorna verso di loro con la vittoria. Insomma la Juve è una donna, un’amante e una madre tutto assieme. È Venere che qualche volta ti mette le corna ed allo stesso tempo è la Madonna sempre Vergine. Pagana e cattolica…”. (Jean Cau)
- (Risposta alla domanda: “’Giampiero, vuoi arbitrare tu?’. Testimonianza di Benito Lorenzi, il veleno dell’Inter. Conferma?”) “Confermo. E le aggiungo un altro episodio, visto che siamo in tema. Bologna-Juventus, dirige Jonni di Macerata. Comincio a friggere, a smoccolare, a sbraitare. Mi fa: ‘Se vuoi, ti do il fischietto’. Giuro: me lo ha poi mandato per posta, in una busta”. (Giampiero Boniperti)