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- (Risposta alla domanda: “Boniperti, cos’è la Juventus?”) “Il sogno che avevo, e che ho realizzato”.
(Giampiero Boniperti)
- “109 anni di trionfi e gioia, 1 anno di umiltà che vi renderà immortali. Grazie a tutti!”. (Striscione della curva Scirea)
- “Alla Juventus vincere non è importante. È l’unica cosa che conta”. (Giampiero Boniperti)
- (A proposito del gol di Del Piero che decise Juve-Fiorentina del dicembre 1994) “Il suo gol fu un gran colpo di c… No, fu un grandissimo gol per come lo pensò, un gol straordinario per la coordinazione, per il coraggio di provare una giocata così difficile. Devo dire che non colpì la palla benissimo, fu il classico movimento in cui la palla colpisce prima lo stinco poi la caviglia e si alza e va all’incrocio dei pali, però questo non lo diciamo a nessuno. Io però ero lì e l’ho visto! Ma alla fine quello che conta è che la palla sia entrata all’incrocio dei pali, e che lui ci abbia fatto vincere la partita”. (Gianluca Vialli)
- “La mia Champions League ora è la serie B. Anche perché centrare la promozione partendo da -17 punti sarebbe come vincere la Coppa. Bisogna essere realisti ed ho cancellato il pensiero della Champions; non toccherà a me alzarla, ma ho comunque grandi motivazioni per riportare la Juventus in serie A”.
(Pavel Nedved)
- (Su Omar Sivori) “Non si teneva dentro niente. Molto diverso da me: ci completavamo. Però non ricordo un solo insulto, una sola litigata. Dopo, amici per sempre”. (Giampiero Boniperti)
- “Quando vinceva la Juve vinceva la storia ”. (Mario Soldati)
- “Trezegueeeeeeeet Trezegueeeeeeeet,
quando gioca segna sempre Trezegueeeeeeeet
Trezegueeeeeeeet Trezegueeeeeeeet,
quando gioca segna sempre Trezegueeeeeeeet!”.
(Coro della curva Scirea)
- (In risposta alla domanda: “C’è un goal che ha un significato particolare?”) “Quello che ho segnato a Bari il 18 febbraio 2001, pochi giorni dopo la scomparsa di mio padre; è stato il momento peggiore della mia vita, come un risveglio che non capivo, sentirsi ancora profondamente figlio e non capire il motivo per cui doverci rinunciare. Ma tutti i goals sono emozionanti, anche se sono le punizioni che mi danno maggiore soddisfazione. Poi, ricordo con piacere anche i tre goals di tacco; uno, purtroppo, inutile nella finale contro il Borussia Dortmund, uno in casa con il Siena ed uno con il Torino. Ma, ce n’è uno che ricordo con piacere, perché fu proprio un bel goal, anche se fu annullato, perché ci diedero la partita vinta a tavolino. Era la stagione 1994-95, giocavamo a Sofia, in Coppa Uefa contro il CSKA. Perdemmo 3 a 2, ma i bulgari mandarono in campo un giocatore squalificato, quindi il risultato fu invalidato. Lo ricordo benissimo; su un lancio in profondità, mi porto avanti il pallone di tacco destro, evitando l’avversario e faccio un pallonetto che scavalca il portiere in uscita”. (Alessandro Del Piero)
- (Su Alessandro Del Piero) “È il calciatore perfetto. Un attaccante eccezionale e un uomo incredibile come ce ne sono pochi nel calcio”. (Alexander Manninger)
- (Su Alessandro Del Piero) “Sono onorato di giocare con lui perché al di là dell’essere un grande calciatore, è un grande uomo”. (Mohamed Sissoko)
- (Rispondendo alla domanda: “Dice la leggenda: Boniperti stava per comprare Pelè, Cruyff e Maratona”) “ Se è per questo, pure Garrincha ma il Botafogo disse no. Pure Di Stefano ma la moglie voleva continuare a parlare spagnolo. Pure Gigi Riva ma il Cagliari, in cambio, voleva quasi tutta la mia Juve. Maradona venne bloccato dalla federcalcio argentina prima del mundial 82, altrimenti sarebbe stato nostro: e la sua vita avrebbe preso una piega diversa, io credo migliore, lo ammette anche lui. Pelè venne bloccato dal Santos, Cruyff dal Barcellona: gli avevamo offerto 300 mila dollari l’anno, era d’accordo”. (Giampiero Boniperti)
- “La Vecchia Signora, la Madama, la Signora Omicidi, Juve primo amore, la Fidanzata d’Italia, l’ambasciatrice d’Italia, il miglior «sponsor» per Torino e l’entità piemontese: sono soltanto i più noti nomignoli e definizioni che hanno etichettato il Football Club Juventus, una realtà sportiva, sociale e umana di ormai quasi centenaria storia, una ‘identità’ di stile e di opere che non trova riscontri nella Penisola ”. (Giovanni Arpino)
- “È una società ambiziosa per tutto quello che ha vinto, per la storia, per il passato e credo anche per quello che potrà essere il futuro…”. (Paolo Maldini)
- “Squadra anche fisica, la Juve lo è sempre stata. Non si sospettava che fosse anche metafisica”.
(Maurizio Crosetti)
- “Mi emoziono anche quando vedo la lettera J in un titolo di giornale”. (Gianni Agnelli)