Lontano da casa, Aforismi sul viaggio (settima puntata)


Fu lì che m’ero reso conto di come essere lontano mi faceva sentire a casa.
(T. Terzani)

Una delle chiavi della felicità è partire senza l’idea del ritorno.
(N. Bouvier)

Viaggiare! Perdere paesi! Essere altro costantemente perché l’anima non abbia radici!… Andare avanti,
inseguire l’assenza di avere un fine e dell’ansia di raggiungerlo.
(F. Pessoa)

Sicuri dunque e a testa alta, in qualsiasi luogo ci toccherà di andare, avviamoci con passo
intrepido, misuriamo ogni angolo di terra, quale esso sia: entro i confini del mondo non vi può
essere esilio di sorta; nulla infatti che si trovi in questo mondo è estraneo all’ uomo.
Da ogni terra lo sguardo si solleva al cielo sempre ad ugual distanza, tutto ciò che è divino dista sempre
del medesimo intervallo da tutto ciò che é umano.
(Seneca)

Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa – non importa ch’io vi dica quanti – denaro in tasca poco o niente, e nulla di speciale a trattenermi a terra, pensai di viaggiare un po’ per mare e di vedere la parte acquatica del mondo. È il mio modo di combattere la malinconia e di controllare la circolazione. Ogni volta che sento la bocca prendere una piega torva, e il calendario della mia anima è fermo a un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi sorprendo fermo davanti alle imprese di pompe funebri e a seguire tutti i funerali che
incontro, e specialmente quando le paturnie prendono il sopravvento al punto che devo fare appello ai miei più forti principi morali per impedirmi di scendere in strada a scaraventare a terra il cappello del malcapitato di turno, so che è giunta l’ora di andare per mare appena possibile. Per me è il surrogato di un colpo di pistola.
Catone si getta sulla spada con un bel gesto filosofico; io mi imbarco senza far tante storie. Non c’è nulla di sorprendente in questo. Se solo gli uomini lo sapessero: quasi tutti prima o poi provano per l’oceano i miei stessi sentimenti.
(H. Melville)

Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
(I. Calvino)

In viaggio con le nostre biciclette e con la Ford, non cercavamo l’avventura, ma soltanto un attimo di respiro, in paesi nei quali le leggi della nostra civiltà non valevano ancora e dove speravamo di fare l’impagabile esperienza che queste leggi non sono affatto inevitabili, immutabili, indispensabili. Provate a immaginare: il tempo non contava! Gli orologi, i calendari erano superflui! E avevamo perfino trovato persone, contadini, nomadi per i quali il denaro non significava niente.
(A. Schwarzenbach)

Non si va mai così lontano come quando non si sa dove si va.
(C. Colombo)

In viaggio mi avvolge un sentimento di pace e di sicurezza.
(Goethe)

Se viaggiassi con altre due persone, certamente avrei acquistato altri due maestri. Scegli quel che c’è di buono nell’uno per seguirlo, e quel che c’è di cattivo nell’altro per correggermi.
(Confucio)

Il barbaro, è prima di tutto l’uomo che crede alla barbarie.
(C. Levi-Strauss)

L’uomo ha un bel guardare ed abbracciare lo spazio; la natura intera non si compone per lui che di due o tre punti sensibili, ai quali tutta la sua anima converge. Togliete dalla vita il cuore che vi ama: che cosa vi resta? Ugualmente avviene della natura. Cancellate il luogo e la casa che i vostri pensieri cercano e che i vostri ricordi popolano, non scorgereste più che un vuoto immenso in cui lo sguardo s’immerge senza trovar né fondo né riposo. Come si può stupire, dopo ciò, che le scene più sublimi della creazione siano contemplate con occhi ben diversi dai viaggiatori? Gli è che ciascuno porta con sé il suo punto di vista. Una nube sull’anima vela e scolora più di una nube sull’orizzonte. Lo spettacolo è nello spettatore. Io lo provai.
(A. de Lamartine)

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