I miserabili, trama e recensione

Tra scuola e sindacato mi resta poco tempo. Non ho tempo per leggere e quest’anno ho deciso di acquistarmi un abbonamento annuale a Storytel – grazie agli sconti del “Black Monday”. Alla fine è diventata una droga, e un modo per affrontare i tomi più voluminosi (non per niente il mio autore preferito è Leonardo Sciascia…).

Cosa mi resta?

Ho imparato tanto, soprattutto dai grandi. Come Victor Hugo e i suo ponderoso “I Miserabili“. In qualche parte ho fatto fatica, viste le innumerevoli digressioni – come la battaglia di Waterloo o i moti del 1832. Ma non ho potuto fare a meno di apprezzare un romanzo che affronta tanti grandi temi – l’ingiustizia sociale, la lotta tra il bene e il male, le tensioni sociali e politiche della Francia del XIX secolo… -, mentre oggi tanta parte di quello che viene scritto si fissa spesso solo sull’ombelico del protagonista…

La trama del romanzo: prima parte

Questa grande epopea sociale e morale ambientata in Francia tra il 1815 ed il 1832 ha come protagonista Jean Valjean, un ex forzato condannato ai lavori forzati. E’ stato in carcere per 19 anni. All’inizio era finito dentro perché aveva rubato un tozzo di pane per sfamare la sorella e i nipoti. La pena era stata resa più lunga ed aspra a casua di una serie di tentativi di evasione andati a male. Viene accolto da un vescovo buono, Monsignor Myriel, che lo perdona nonostante un furto e lo ispira a cambiare vita.

Jean Valjean assume una nuova identità e diventa un uomo rispettato, Monsieur Madeleine, fonda un’industria di bigiotteria e diventa sempre più popolare perché usa i soldi guadagnati per i poveri, fino a venir eletto sindaco di Montreuil. L’unico a non avere in simpatia Monsieur Madeleine è l’ispettore di polizia Javert. Aveva lavorato al carcere di Tolone, e la faccia del sindaco gli ricorda qualcosa, anche se non ha ancora dire cosa gli ricordi…

La trama del romanzo: seconda parte

Entra in scena Fantine, una giovane operaia della fabbrica di Monsieur Madeleine. Viene licenziata dai suoi superiori (il padrone non sa nulla di quello che succede) perché scoprono che ha una figlia nata fuori dal matrimonio. La giovane l’ha affidata ai Thénardier, una famiglia di locandieri di Montfermeil. Per mandare soldi agli avidi locandieri vende capelli e denti e successivamente si dà alla prostituzione.

Javert vorrebbe anche mandarla in prigione perché ha graffiato un borghese che l’aveva importunata. Per sua fortuna Jean Valjean la fa liberare e la fa curare. Quando la malattia della giovane peggiora, Valjean le promette di riportarle la figlia, di nome Cosette.

A cambiare bruscamente il quadro arriva la notizia che Javert porta a Monsieur Madeleine. Lui pensava che il padrone della fabbrica fosse in realtà il galeotto Valjean ma si sbagliava. Qualcuno è stato arrestato e visto che la legge non può sbagliare, deve essere stato lui ad aver preso un granchio. Presto verrà giudicato e spedito in prigione fino alla fine dei suoi giorni. Monsieur Madeleine non può accettare che un innocente possa essere condannato al posto suo, e quindi si reca ad Arras, sede del processo, e si autodenuncia al giudice.

Valjean torna a Montreuil-sur-Mer appena in tempo per assistere alla morte di Fantine. Arriva la polizia, con Javert in testa, per arrestarlo. Scappa, e viene ripreso, riesce a simulare la sua morte e a fuggire

La trama del romanzo: terza parte

Jean Valjean si reca alla locanda dei Thénardier, e scopre che la figlia di Fantine, Cosette, è trattata peggio di una serva, sfruttata ed umiliata quotidianamente dall’oste e dalla moglie. Valjean paga i locandieri per poter portare via la bambina e la cresce come fosse sua figlia vicino a Parigi. Ma Valjean non può vivere tranquillo perché Javert è nuovamente alle sue calcagna. Deve di nuovo scappare e insieme a Cosette trova riparo in un convento di Parigi.

Qualche anno dopo Valjean decide di ritornare a vivere all’esterno del convento. Cosette, ormai quindicenne si innamora di Marius. Tutto sembra andare per il meglio, se non fosse che i Thénardier, dopo il fallimento della loro locanda, sono finti anche loro a Parigi a capo di un gruppo di banditi. Il marito riconosce Valjean e cerca di derubarlo, ma Marius sventa il piano criminale. Sulla scena riappare l’ineffabile Javert, ma Valjean riesce a fuggire poco attimi prima.

Valjean fugge inseime a Cosette in Inghilterra. Marius è distrutto dal dolore e pensa di immolare la sua vita, insieme ai compagni di fede repubblicana, sulle barricate, a seguito degli scontri scoppiati nel giugno del 1832  durante i funerali del generale bonapartista Jean Maxilien Lamarque. Valjean scopre la storia d’amore tra i due e decide di provare a salvare il ragazzo. Riesce nella sua impresa grazie anche ad una rocambolesca fuga attraverso le fogne di Parigi.

Un anno dopo gli scontri i due giovani si sposano. Marius è stato nuovamente accolto dal nonno e Jean Valjean ha acconsentito all’unione. Il protagonista della nostra storia non vuole mettere a rischio la giovane coppia e decide di sparire per sempre. Lontano dalla sua Cosette, Valjean si ammala. Prima di morire incontra però ancora una volta i due giovani. Ora loro sanno che il loro amore è stato salvato dall’impresa di Valjean, e lui può morire finalmente in pace. Accanto a lui ci sono i candelabri che tanti anni prima Valjean aveva rubato al Vescovo di Digne.

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