Sul turismo, Aforismi sul viaggio (decima puntata)

Il turista è un viaggiatore che fa centinaia di chilometri per farsi fotografare davanti a una macchina.
(J. Delacour)

A Jean è venuta l’idea di fare un documentario sulla vita dei turisti. Rimuginiamo sul fatto che ormai gli
antropologi non hanno più molto da fare con le popolazioni primitive, ridotte a sbandati straccioni o comparse esotiche. Qualche rara équipe insegue gli ultimi gruppi nelle foreste dell’Amazzonia, ma se li trovano ancora nudi con l’arco e frecce, subito li contagiano col raffreddore o l’influenza, malattie per loro letali. Dunque perché non farla finita e scegliersi un oggetto di studio meno deperibile, come appunto sono i turisti?
I turisti sono sani, parlano quasi tutti l’inglese, sono un popolo in crescita vertiginosa. Inoltre hanno già elaborato un proprio sistema di credenze, una mitologia molto complessa, dei propri modi di vestirsi, mangiare, viaggiare.
La cosa importante, dice Jean, è che sono ormai un vero popolo. Ed ecco improvvisamente un amore fraterno per tutti i turisti, perché forse è l’unico popolo a cui si può appartenere ormai, in quanto viaggiatori o sbandati perpetui.
(G. Celati)

Volare è il contrario del viaggio Attraverso una discontinuità dello spazio
Sparisci nel vuoto
Accetti di non essere in nessun luogo
Per una durata che è anch’essa
Una specie di vuoto nel tempo;
poi riappari,
in un luogo e in un momento
senza rapporto col dove e col quando
in cui eri sparito.
(I. Calvino)

Viaggiare. Bah! Quelli che hanno fatto il giro del mondo possono far durare la loro conversazione un quarto d’ora in più.
(J. Renard)

La differenza tra un viaggiatore e un turista è che un turista fin dal primo giorno di viaggio sente nostalgia di casa.
(S. Ramazzotti)

Girare il mondo significa passare da una provincia all’altra, ognuna delle quali è una solitaria stella a sé stante. Per la maggior parte delle persone che vi abitano il mondo reale finisce sulla soglia di casa, al limite del villaggio, al massimo al confine della valle. Il mondo che sta oltre è inesistente e addirittura inutile, mentre quello intorno a loro e che l’occhio riesce ad abbracciare assurge alle dimensioni di un grande cosmo che
oscura tutto il resto. Spesso gli abitanti di un luogo e chi viene da fuori hanno difficoltà a trovare un linguaggio comune, poiché ognuno di loro guarda il posto da un’ottica diversa: chi viene da fuori usa un grandangolare, che rimpicciolisce l’immagine ma allarga l’orizzonte, mentre la persona del posto ha sempre usato il teleobiettivo, se non addirittura il telescopio, che ingigantisce i minimi dettagli.
(R. Kapuscinski)

Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta.
(A. David-Néel)

Si possono perdere ore preziose a contemplate futilità del genere, e al viaggiatore giunto in Italia per studiare i valori tattili di Giotto, o la corruzione del papato, può capitare di tornarsene al suo paese senza ricordare nulla se non il cielo azzurro e gli uomini e le donne che vivono sotto di esso.
(E. M. Forster)

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