Probabilmente di lei non avremmo mai sentito parlare, se non avesse incrociato, negli ottavi di finale del torneo olimpico di boxe femminile, la pugile italiana Angela Carini. Da allora Imane Khelif è diventata un simbolo da attaccare. E’ una donna transgender o peggio un uomo che combatte contro le donne. Secondo la narrazione di Matteo Salvini è “Un pugile trans dell’Algeria può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini. Uno schiaffo all’etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi. Basta con le follie dell’ideologia ‘woke'”, per il presidente del Senato Ignazio La Russa (su Facebook): “Un transgender algerino contro una donna italiana ai Giochi olimpici… È politicamente scorretto dire che tifo per la donna?”.
In realtà…
Non c’è nulla di vero in quello che dicono, ma come capita spesso, se si ripete una bugia cento, mille, un milione di volte diventerà una verità (attenzione la frase non è di Goebbels). Quello che è certo è che a 19 anni si è classificata 17° ai Campionati del Mondo 2018 a Nuova Delhi. L’anno successivo è stata 33° ai Campionati del Mondo 2019 in Russia e nei Mondiali femminili del 2022 a Istanbul è arrivata seconda. Le sue prime Olimpiadi sono state quelle di Tokyo, dove è stata sconfitta ai quarti di finale dall’irlandese Kellie Harrington.
Il test del 2023
Durante il Campionato del Mondo femminile di Nuova Delhi del marzo 2023, la pugilessa viene fatta fuori poche ore prima della finale in cui avrebbe dovuto combattere contro la cinese Yang Liu. Secondo l’International Boxing Association, i test condotti sulla pugile avrebbero evidenziato “un livello eccessivo di testosterone e la presenza di cromosomi maschili nel Dna”. Il presidente Umar Kremlev racconta alla Tass che Imane Khelif “stava cercando di ingannare tutti fingendosi donna”.
Non sarebbe il primo caso
Non è la prima volta che un’atleta con cromosomi XY compete in discipline femminili. C’è stata ad esempio Maria José Martínez Patiño, ostacolista spagnola, fu prima esclusa dalle gare e poi riammessa dopo aver dimostrato di essere affetta da sindrome da insensibilità agli androgeni (AIS). Non ha mai vinto nulla di rilevante. Un altro caso simile è quello della top model belga Hanne Gaby Odiele. Ha raccontato di essere nata con sindrome da insensibilità agli androgeni, e quindi ha cromosomi XY ma corpo femminile in tutto e per tutto.
Di ipotesi se ne potrebbero fare tante senza cartelle cliniche. Il professor Bruno Dallapiccola, ha spiegato al Corriere che “potrebbe trattarsi di una persona con sindrome di Morris, cioè una femminilizzazione testicolare. Colpisce una su 30.000 circa”. Si tratterebbe quindi di “una femmina, ma con cromosomi XY, con un testicolo che produce testosterone, di solito rimosso prima della pubertà per evitare complicazioni anche gravi”.
In altre parole si tratta di una questione complessa che non si può giudicare nel modo semplicistico con cui è stata trattata finora.
Campagne di odio e disinformazione
La questione è complessa e non si può liquidare in poche righe. Da anni però Imane Khelif è finta al cerntro di un diluvio di bufale e cazzate diffuse anche da persone apparentemente innocenti. Spesso chi legge e commenta articoli o post non capiscono che, se non fanno attenzione, finiscono per contribuire nel loro piccolo ad inquinare il dibattito ed essere portatori d’odio.